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Massimo Parrini è nato a Livorno il 13 marzo 1970. Laurea in Economia Politica alla Bocconi, dal 1996 al 2012 ha collaborato con l’edizione del lunedì del “Foglio” (dal 2002 ha realizzato l’apertura di prima pagina), dal 2013 al 2019 con “Sportweek”, il magazine della “Gazzetta dello Sport” (rubrica Mettiamo in ordine), dal 2023 a 2024 con “Anteprima” (Taccuino). Con Giorgio Dell’Arti ha curato il Catalogo dei Viventi (2007 e 2009, fino al 2010 un’omonima rubrica su “Panorama”). Dal 2019 cura ivi20. Con Marsilio ha pubblicato anche Juventus – Tutti i campioni in 160 immagini (gli album di Farabola) • «Massimo è un pazzo. Bussò alla mia porta dieci anni fa con un foglio formato A3 sotto il braccio. Apro e vedo un ragazzo di 26 anni che mi fa “Io devo lavorare qui”. Entra e mi srotola questo foglio con sopra appiccicati tanti ritagli di giornale. Dice: “Le ho fatto il Foglio dei Fogli di questa settimana”. Pensi che era laureato in Economia alla Bocconi, però ha questa malattia. È capace di fare la classifica di tutti i cannonieri che hanno segnato al decimo minuto del secondo tempo. Ha un archivio incredibile di statistiche sul calcio che non vende a nessuno”» (Giorgio Dell’Arti a Candida Morvillo, “Vanity Fair” 9 novembre 2006) • «La prossima volta che vi chiederanno quale libro portereste sull’isola deserta rispondete tranquillamente Catalogo dei Viventi di Giorgio Dell’Arti e Massimo Parrini, edizioni Marsilio. Tecnicamente sarebbe un Chi è, ma anche un Perché è e un Come è, di “5.062 italiani notevoli” cioè mediaticamente rilevanti, italiani di cui si parla molto e che (nella maggior parte dei casi) parlano molto. In realtà, è molto di più. È un Google dell’italianità contemporanea (ma scritto bene, a differenza di Google). È un gioco tipo Trivial. È un pezzo di Risorgimento che mancava. Ricordate? Fatta l’Italia (fase uno) rimanevano da fare (fase due) gli italiani. Eccoli qui finalmente. Per questo Dell’Arti&Parrini possono essere considerati gli ultimi eredi di una tradizione patriottica che comincia con Garibaldi, Cavour e Mazzini. Il libro è stato presentato a Milano in Galleria proprio il giorno dei morti e siccome di si intitola Catalogo dei Viventi qualcuno ha ironizzato sulla coincidenza. Un lapsus rivelatore perché il Catalogo oltre a tutte le cose dette prima è anche una versione attuale dell’Antologia di Spoon River, ne possiede il pathos, è una Spoon River dei vivi anziché dei morti. In ognuna di queste cinquemila e rotte biografie è celato un epitaffio, una frase, un discorso che meritano di essere sottratti alla dimensione effimera della cronaca (la fonte principale del libro sono i giornali) e incise su qualcosa di più solido della carta. La prima cosa che uno impara quando mette piede in una redazione è che i giornali non sono scritti sul marmo e che domani è un altro giorno si riscriverà. Dell’Arti&Parrini, che sono giornalisti (si esibiscono ogni lunedì sul Foglio dei Fogli), pensano evidentemente che qualcosa di quello che si scrive sui giornali meriterebbe d’essere salvata, che la cronaca a volte è già storia» (Antonio D’Orrico, “Corriere della Sera magazine” 9/11/2006) • «Io e Massimo Parrini e perciò io che sono vecchietto e lui che è giovane, fresco (è del 1970, io sono del 1945, io vivo in Italia, lui all’estero, sposato con una manager della Colgate), abbiamo cercato un punto di vista fresco… lontano dalle cazzimme del gossip salottiero» (Giorgio Dell’Arti a Pietrangelo Buttafuoco, “Panorama” 9/11/2006) • «[…] formidabile Catalogo dei Viventi di Giorgio Dell’Arti e Massimo Parrini […]» (Gian Antonio Stella, “Corriere della Sera” 13/12/2006) • «[…] Massimo Parrini, che di mestiere cura il Foglio dei fogli, la rosea edizione del Foglio che esce il lunedì. Deve essere lui il collettore, il setacciatore, l’organizzatore della spaventosa massa di notizie, l’anima felicemente artigiana di un’opera che per tanti versi si può considerare collettiva, in qualche modo persino corale. Ha 36 anni: l’età giusta per uno sforzo di tale portata» (Filippo Ceccarelli, “la Repubblica” 2/11/2006) • «[…] Dell’Arti e Parrini […] cronisti di forte tendenza archivistica […]» (Mattia Feltri, “La Stampa” 31/10/2006) • «Che tipo è Parrini? “È un livornese di 36 anni. Appena laureato alla Bocconi, mi ha cercato: “Io devo lavorare con lei”. Da allora ha sempre lavorato solo con me. L’ho rivisto pochi giorni fa. Erano cinque anni che non c’incontravamo”. Come sarebbe a dire? “Massimo ha sposato una bocconiana che gira il mondo per la Colgate. Hanno vissuto cinque anni a Hong Kong. Poi la moglie è stata trasferita a Lisbona, dove oggi vivono. Lui lavora da casa, entra nel nostro archivio con Internet, scrive, taglia, impasta. Ha un caratteraccio, ma è la mia vera fortuna. Un dono piovuto dal cielo”» (Giorgio Dell’Arti a Stefano Lorenzetto, “Il Giornale” 19/11/2006) • «[…] genio patologico, il livornese Massimo Parrini […]» (Alessandro Giuli, “Il Foglio” 11/11/2006) • Sposato con la manager Sara Scrittore, nel 2024 inserita nel libro della Bocconi (Diana Cavalcoli) Changed by Women, 99 storie di donne che hanno inseguito il loro sogno e cambiato il futuro.
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